Uniti per fare chiarezza.
01.05.2020I sistemi contribuiscono a ridurre la concentrazione
di SARS-CoV-2 nell'aria
Da sempre forniamo ai nostri clienti il nostro supporto per affrontare ogni situazione giornaliera nella massima sicurezza. Per tale motivo, in questo momento di emergenza, sentiamo il dovere di aiutarvi a fare chiarezza in merito all'impatto dei sistemi di condizionamento sulla diffusione del virus SARS-CoV-2.
Di seguito saranno indicati alcuni estratti delle dichiarazioni di Associazioni nazionali che da più di 50 anni si occupano del settore della climatizzazione. Lasceremo inoltre il link di approfondimento per darvi la possibilità di leggere interamente i documenti dei passi citati.
La posizione di Assoclima - Associazione dei costruttori di Sistemi di Climatizzazione
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Assoclima precisa che le più importanti Associazioni nazionali e internazionali di esperti del settore della climatizzazione - tra cui ASHRAE (American Society of Heating, Refrigerating and Air-Conditioning Engineers), REHVA (Federation of European Heating, Ventilation and Air Conditioning associations) e AiCARR (Associazione italiana Condizionamento dell’Aria, Riscaldamento, Refrigerazione) - hanno costituito al proprio interno alcuni gruppi di lavoro ed elaborato documenti e protocolli sul tema Covid 19.
La conclusione alla quale sono arrivati gli esperti delle Associazioni è che la ventilazione e la filtrazione fornite dai sistemi di climatizzazione utilizzati per il riscaldamento invernale e il raffrescamento estivo contribuiscono a ridurre la concentrazione di SARS-CoV-2 nell'aria e quindi il rischio di trasmissione. Al contrario, spazi non climatizzati possono causare stress termico e, soprattutto nei soggetti più deboli, ridurre la resistenza alle infezioni. In generale, quindi, secondo gli esperti lo spegnimento dei sistemi di climatizzazione e ventilazione non è una misura raccomandata per ridurre la trasmissione del virus.
Tutti gli esperti, compresi l’Istituto Superiore di Sanità e l’OMS, sono concordi sulla necessità del ricambio d’aria negli ambienti con immissione di aria esterna o in modo naturale, mediante apertura delle finestre, o attraverso sistemi di climatizzazione con ventilazione meccanica.
Assoclima - Milano, 28 Aprile 2020
La posizione di AiCARR - Associazione dei costruttori di Sistemi di Climatizzazione
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5.1. Impianti a servizio delle residenze
In assenza di contagiati in casa non ci può essere il virus, quindi l’accensione dell’impianto termico e di quello di climatizzazione non influisce in alcun modo sul rischio di contagio.
Se vi fossero contagiati in casa, sarebbe la loro presenza a determinare il rischio, che non aumenterebbe a causa dell’accensione dell’impianto. In questo caso, le persone presenti nell’appartamento devono prendere tutte le precauzioni del caso, quanto a protezioni personali e comportamenti. L’utilizzo o meno dell’impianto è quindi solo una questione di opportunità relativamente alla temperatura da mantenere in aumente: è il medico che deve decidere cosa fare.
In qualunque situazione, i locali devono essere il più possibile ventilati; in assenza di impianto VMC-ventilazione meccanica controllata con portata d’aria esterna sufficiente, bisogna aerare mantenendo le finestre aperte il più possibile.
[...] Gli impianti di climatizzazione possono aiutare a ridurre notevolmente i rischi da contagio se si aumenta la portata d’aria di rinnovo seguendo le indicazioni riportate nel documento.
AiCARR - Milano, Aprile 2020
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